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Il Festival del cinema di Cannes attraverso l'obiettivo di Olivier Anrigo

Il Festival del cinema di Cannes attraverso l'obiettivo di Olivier Anrigo
21-08-2019

Il Festival del cinema di Cannes attraverso l'obiettivo di Olivier Anrigo

Olivier Anrigo è un fotogiornalista francese che ha lavorato per agenzie di stampa come Thomson Reuters ed EPA. Attualmente lavora ancora per AP (Associated Press). Tra i suoi clienti annovera non soltanto le agenzie di stampa, ma anche brand e istituzioni. Recentemente è stato uno dei quasi 400 fotografi accreditati per il Festival del cinema di Cannes. Con così tanta concorrenza, è difficile distinguersi e realizzare le foto desiderate. "Lavorando per molti anni come fotogiornalista, ho imparato a considerare un soggetto da più angolazioni. La capacità di osservazione è la chiave". Per il Festival di Cannes ha usato le fotocamere LUMIX S1 e S1R.

Olivier considera il Festival del cinema di Cannes un evento unico e speciale. "L'agenda è stracolma di impegni, dagli scatti fotografici del mattino alle conferenze nel corso della giornata, fino agli eventi serali. Non posso permettermi errori di organizzazione. È come correre una maratona. Per questo è fondamentale saper anticipare gli eventi e prepararsi al meglio".

Lavorare al festival significa essere in grado di cogliere all'istante lo scatto perfetto. Dai grandangoli ai più piccoli dettagli, deve continuamente scegliere il fotogramma da usare. Per questo incarico, ha portato con sé le LUMIX S1R e S1, LUMIX 24-105 mm f/4, LUMIX S PRO 70-200 mm f/4, Leica 16-35 mm e Leica 90-280 mm. "I fotografi migliori sono in grado di analizzare qualsiasi situazione all'istante e fare le scelte giuste al momento giusto.

Se scorgo un dettaglio in un abito o in un accessorio, uso il 70-200 mm. Il 24-105 mm mi consente di realizzare scatti ampi per immortalare la persona o il soggetto sul red carpet, che si tratti di un'attrice o di un attore famoso, di un meraviglioso abito lungo o di uno stilista intento a percorrere la passerella".

Con quasi 400 fotografi impegnati in uno spazio ristretto, il red carpet può trasformarsi molto rapidamente in una giungla. "Questo è ciò che accade quando a percorrere il red carpet sono star del calibro di Brad Pitt e Leonardo Di Caprio, come in occasione della presentazione del film di Tarantino C'era una volta a... Hollywood. Anche se la location è sempre la stessa, ci chiniamo e contorciamo per trovare gli angoli più interessanti e non dimentichiamo che abbiamo ben due fotocamere appese al collo".

 

Il Festival del cinema di Cannes fa spesso rima con esuberanza e stravaganza. "Questo aspetto offre al fotografo l'opportunità di trasformare i luoghi comuni in scatti straordinari. A un occhio allenato, questo evento è ricco di dettagli, che è proprio quello che cerco!" Per il festival ha impiegato le fotocamere LUMIX S1 e SR1. Quali sono le sue impressioni? "Queste fotocamere sono complementari. La S1R produce file di dimensioni impressionanti. Grazie alla sensibilità della LUMIX S1, anche in condizioni di scarsa illuminazione potevo continuare a fotografare senza flash. Se necessario, potevo scegliere un ISO superiore e ottenere ancora file di grandi dimensioni". Questo non significa, tuttavia, che non ha mai usato il flash: quando lo ha fatto, sulla LUMIX S1R ha usato il flash Profoto A1.

"Entrambi i rendering sono molto interessanti e consentono illuminazione e atmosfere diverse. Ad esempio, tempo permettendo, ogni sera durante il festival venivano effettuate proiezioni sulla spiaggia in un'atmosfera veramente speciale. In questo tipo di ambientazioni ho usato un treppiede per eseguire scatti a velocità basse dell'otturatore, mentre con un ISO superiore ho preferito gli scatti manuali.

Olivier continua: "È molto rassicurante lavorare con apparecchiature così professionali. Solo i fotografi possono avvertire l'energia, il tempo e l'attenzione che i tecnici Panasonic hanno dedicato a queste fotocamere. Le fotocamere sono facili da maneggiare, i pulsanti sono tutti al posto giusto. Anche le caratteristiche ergonomiche sono straordinarie".

La qualità delle foto dipende dalla capacità di mettere a fuoco gli elementi giusti. Trattandosi di soggetti in movimento sul red carpet che compiono movimenti e gesti improvvisi, le cose possono complicarsi.

"Ecco perché ho scelto di lavorare nella modalità AFC (continua). In ogni caso, mi ritrovo spesso a cambiare modalità tra un punto, un punto orizzontale e 225 punti di messa a fuoco. Tutti funzionano molto bene".

Per questo incarico ha utilizzato di più la LUMIX 24-105 mm f/4 e la LUMIX S PRO 70-200 mm f/4. "Come si deduce dalla nitidezza delle immagini, questi obiettivi complementari sono entrambi di qualità elevata. Considerato l'ampio piano focale, non ero certo di voler utilizzare la LUMIX 24-105 mm f/4, ma dopo averla usata per il reportage serale della gara di MotoGP del Qatar lo scorso mese, tutti i miei dubbi sono svaniti".

La foto di Winnie Harlow, la modella in abito rosso, è una delle sue preferite del Festival di Cannes. "Winnie è una modella canadese di 24 anni che soffre di vitiligine, una malattia che causa la depigmentazione della pelle. La sua immagine in abito rosso sul red carpet è molto forte".

Olivier Anrigo

Olivier Anrigo

Il fotografo francese Olivier Anrigo eredita da suo padre la passione per la fotografia. Lavorando nell'azienda di famiglia, Olivier acquisisce gradualmente conoscenze molto specifiche dei materiali fotografici e della professione.

L'incontro con il fotografo di Reuters Eric Gaillard segna un punto di svolta nella sua carriera. Olivier inizia a collaborare con l'agenzia di stampa internazionale nel team di Eric Gaillard trovandosi al fianco dei migliori fotogiornalisti. Impara a realizzare documentari di successo con metodo e reattività e con il tempo sviluppa un proprio stile.

Appassionato di fotografia naturalistica, Olivier decide di partecipare a spedizioni in tutto il mondo (Africa, Europa e Circolo Artico) con il supporto di istituzioni come la Fondation Prince Albert II de Monaco e la Fondation Nicolas Hulot.

Oggi continua a lavorare come fotogiornalista per agenzie internazionali come EPA, Equipe e così via. Ama condividere le sue conoscenze, per questo ha sviluppato un progetto a lui molto caro: safari fotografici nella Riserva nazionale del Masai Mara in Kenya e Tanzania.

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